«Non so se è pertinente o no vivere senza mangiare la carne. Ma una cosa è sicura, quando ci si trova a lavorare in un mattatoio, come è successo a me, ci si trova per forza di cose a porsi delle serie domande sul nostro modo di consumo. Vedere, nello spazio di 7 ore, da 200 a 300 bestie ammazzate, sventrate, smembrate, fatte a pezzi, e questo tutti i giorni, non lascia indifferenti. Si ha l'impressione di assistere ad una carneficina immensa. Ma la cosa peggiore restano le condizioni di lavoro di questi uomini che compiono questo lavoro orribile. È un ambiente molto duro ed avvilente.
Penso che se desiderate condurre delle azioni contro la carne, piuttosto di pubblicare testi sui siti militanti, sarebbe meglio dirigervi direttamente verso i mattatoi e tentare di sensibilizzare il personale alla vostra causa. Perché se c'è gente che avrebbe dei veri motivi per ribellarsi, sono proprio quelli che lavorano nei mattatoi».
Poiché la produzione di carne implica l'uccisione degli animali che vengono mangiati,
poiché le condizioni di vita e la macellazione causano loro sofferenza,
poiché il consumo di prodotti animali non è necessario,
poiché gli esseri senzienti non devono essere maltrattati o uccisi senza necessità,
per questo, l'allevamento, la pesca e la caccia, così come la vendita ed il consumo di prodotti animali, devono essere aboliti.
1 commento:
La civiltà di una nazione e il suo progresso morale, "anche del singolo" si può giudicare dal modo in cui tratta gli animali,
(Gandhi)
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